L’aumento dei tassi è stato il principale market mover che ha provocato la discesa dei mercati azionari, in particolare di quelli americani. Per ora la situazione è migliore sui mercati europei con l’Italia che regge sui minimi di marzo e con i titoli bancari che hanno sovraperformato l’indice in più occasioni e che si mantengono molto al di sopra dei supporti segnati a marzo.
La redditività dei titoli bancari beneficia del rialzo dei tassi.
Analizziamo qui tre titoli che compongono il paniere del certificato “Banco BPM, Intesa Sanpaolo, Unicredit Maxi Cash Collect” con ISIN NLBNPIT1B9P9.
Banco BPM (nell’immagine di copertina) è spesso al centro dei rumors sul risiko bancario. I mesi di febbraio e marzo sono stati all’insegna di una fortissima volatilità ma, come è evidenziato dall’andamento delle medie mobili di lungo periodo, il trend ha subito delle perturbazioni ma non si è girato al ribasso. Banco BPM ha trovato forti acquisti sui minimi di marzo e la barriera a scadenza a 1,749 appare rassicurante.
Intesa San Paolo ed Unicredit hanno un andamento molto simile nel medio periodo, con Unicredit che nelle ultime settimane fa meglio di Intesa ma anche come reazioni alle maggiori perdite del periodo febbraio-marzo. Il risultato è che comunque i due titoli possono contare su validi supporti di breve sotto ai minimi di marzo 2022 e marzo 2021 prima di affrontare le barriere a scadenza vicino (per unicredit) o sotto (per Intesa) ai minimi del 2020.
Quindi questo è un buon paniere per un Maxi Cash Collect che consente di ottenere un Maxi Premio fisso, che per questo in oggetto è pari al 12% del Valore Nominale, alla fine del primo trimestre di vita del Certificate. Inoltre, i certificate Maxi Cash Collect possono corrispondere un premio con Effetto Memoria pari al 1,10% del Valore nominale, nelle successive date di valutazione trimestrali anche in caso di andamento negativo delle azioni che compongono il paniere purché la quotazione peggiore sia pari o superiore al livello Barriera. Il certificato scade dopo 36 mesi. Dal secondo all’undicesimo trimestre se almeno uno dei tre titoli è inferiore alla barriera il certificato non scade e si rinvia alla data di valutazione successiva. A scadenza il Certificate paga un importo commisurato alla performance peggiore tra i tre titoli con conseguente perdita parziale o totale del capitale investito. La struttura del certificato fa sì che si possa investire su titoli particolarmente volatili con il paracadute, ossia rischi inferiori, rispetto all’investimento diretto sul sottostante.
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